lunedì 29 agosto 2011

Pensieri dopo l´11 settembre (di quale anno però?)

Il paradosso del nostro tempo nella storia è che
abbiamo edifici sempre più alti, ma moralità più basse,
autostrade sempre più larghe, ma orizzonti più ristretti.

Spendiamo di più, ma abbiamo meno,
comperiamo di più, ma godiamo meno.
Abbiamo case più grandi e famiglie più piccole,
più comodità, ma meno tempo.

Abbiamo più istruzione, ma meno buon senso,
più conoscenza, ma meno giudizio,
più esperti, e ancor più problemi,
più medicine, ma meno benessere.

Beviamo troppo, fumiamo troppo,
spendiamo senza ritegno, ridiamo troppo poco,
guidiamo troppo veloci, ci arrabbiamo troppo,
facciamo le ore piccole, ci alziamo stanchi,
vediamo troppa TV, e preghiamo di rado.

Abbiamo moltiplicato le nostre proprietà,
ma ridotto i nostri valori.
Parliamo troppo, amiamo troppo poco
e odiamo troppo spesso.
Abbiamo imparato come guadagnarci da vivere,
ma non come vivere.
Abbiamo aggiunto anni alla vita, ma non vita agli anni.
Siamo andati e tornati dalla Luna,
ma non riusciamo ad attraversare la strada
per incontrare un nuovo vicino di casa.

Abbiamo conquistato lo spazio esterno, ma non lo spazio interno.

Abbiamo creato cose più grandi, ma non migliori. Abbiamo pulito
l'aria, ma inquinato l'anima. Abbiamo dominato l'atomo, ma non i
pregiudizi.

Scriviamo di più, ma impariamo meno.
Pianifichiamo di più, ma realizziamo meno.
Abbiamo imparato a sbrigarci, ma non ad aspettare.
Costruiamo computers più grandi per contenere più informazioni, per
produrre
più copie che mai, ma comunichiamo sempre meno.

Questi sono i tempi del fast food e della digestione lenta,
grandi uomini e piccoli caratteri, ricchi profitti e povere
relazioni.

Questi sono i tempi di due redditi e più divorzi,
case più belle ma famiglie distrutte.
Questi sono i tempi dei viaggi veloci, dei pannolini usa e
getta, della moralità a perdere, delle relazioni di una notte, dei
corpi sovrappeso e delle pillole che possono farti fare di tutto,
dal rallegrarti al calmarti, all'ucciderti.

E' un tempo in cui ci sono tante cose in vetrina
e niente in magazzino.
Un tempo in cui la tecnologia può farti arrivare questa
lettera, e in cui puoi scegliere di condividere queste
considerazioni con altri, o di cancellarle.

Ricordati di spendere del tempo con i tuoi cari ora, perchè
non saranno con te per sempre.
Ricordati di dire una parola gentile a qualcuno
che ti guarda dal basso in soggezione,
perchè quella piccola persona presto crescerà
e lascerà il tuo fianco.

Ricordati di dare un caloroso abbraccio
alla persona che ti sta a fianco,
perchè è l'unico tesoro che puoi dare con il cuore
e non costa nulla.
Ricordati di dire "vi amo" ai tuoi cari, ma soprattutto
pensalo.

Un bacio e un abbraccio possono curare ferite
che vengono dal profondo dell'anima.

Ricordati di tenerle le mani e godi di questi momenti,
perchè un giorno quella persona non sarà più lì.

Dedica tempo all'amore, dedica tempo alla conversazione, e
dedica tempo per condividere i pensieri preziosi della tua mente.

E RICORDA SEMPRE:
la vita non si misura da quanti respiri facciamo,
ma dai momenti che ci tolgono il respiro.

Ringrazio Rina Michela.

I greci avevano 4 parole per esprimere quello che noi racchiuddiamo tutto nella parola "Amore"

Filia, che noi traduciamo con Amicizia o Amore Filiale. Perchè ciò che provi per gli amici veri è un tipo di amore. E ciò che si prova per un figlio anche è Amore. Ma dire Amore è abuso di notazione a questo punto.

Eros, che è l'Amore Carnale. Radice delle parole come erotismo, noi l'abbiamo materializzato in sesso, e per intendere differenza diciamo "fare l'amore", ma si svuota di significato.

Caritas, che è l'amore per il prossimo. Noi diciamo fare la carità, ma non è quello. Carità è quando fai un piacere ad una persona solo perchè ti fa star bene. E' un gesto gratuito e disinteressato che nulla c'entra con la pietà.

Agape. E' l'amore spirituale. Questa traduzione l'abbiamo persa, diciamo solo Amore. Ma Agape è di più. E' la congiunzione di due anime. Quando ami qualcuno e non c'entra nulla col piacere o col sesso. Pura spiritualità.

Usiamo sempre meno parole, m spesso è meglio ricordare che ne esistono altre e fare le differenze tra un termine e l'altro. Se ci si vuole capire, bisogna usare l'intero vocabolario, altrimenti la parola che uso io è diversa da quella che usi tu, e finisce col non capirsi.

Paradossalmente, nella nostra epoca, dove i mezzi di comunicazione sono tantissimi, la comunicazione stessa è quasi nulla.

L'iterazione tra essere umani è sempre più rara e le parole sempre di meno.

venerdì 12 agosto 2011

Sex. Work. Death. (Part I)


In a deep deep sleep of the innocent I am born again,
from a great height, from a great height,
I live in a town where you can’t smell a thing,
we hope your rules and wisdom choke you,
one day I am going to grow wings,
I’ve given all I can, but we’re still on the payroll.
Will frequently check credit at
Moral
Bank
Hole in wall
It’s just business, cattle prods and the IMF
Fifteen blows to the back of your head,
Fifteen blows to your mind
This is my final fit,
my final bellyache with
no alarms and no surprises.
Pull me out of the aircrash,
pull me out of the lake
hey man...

slow down.
Idiot, slow down.
Amen, slow down.


Please, slow down.